C’era una volta una bambina e chi la conosceva bene la
chiamava Cappuccetto Ghiotto, perché aveva un problema: ogni cosa che vedeva
la voleva mangiare. Una volta tentò persino di mangiare il suo criceto, ma fu
fermata in tempo, e per fortuna non ci
riuscì.
Aveva una dolce nonnina che ormai da alcuni giorni stava molto male,
così la mamma di Cappuccetto Ghiotto decise di mandarla dalla nonna, che
abitava in una casetta in fondo al bosco e di portarle una torta al cioccolato
e un po’ di succo di mele, tutto dentro un comodo cestino. Ma la madre,
conoscendola molto bene, le disse: “Mi raccomando, non mangiare tutto prima di
arrivare dalla nonna, non fare come al tuo solito, capito?”
Cappuccetto Ghiotto rispose: “Va bene mamma, ti prometto che non assaggerò nemmeno una briciola!” ...
Cappuccetto Ghiotto allora si incamminò verso il bosco scuro e selvaggio, ma ad
un certo punto le cominciò a brontolare la pancia dalla fame, così forte che
non resistette più di un minuto e aprendo il cestino si mangiò tutto
avidamente. Presa dal panico non sapeva cosa fare, ancora una volta non aveva
saputo resistere a quella fame insaziabile. Nascosto tra i cespugli un grosso
lupo solitario la vide e le disse: “Dolce
bambina, dove vai tutta sola nel bosco? Questo bosco è pieno di pericoli,
tornatene a casa prima di fare brutti incontri”.
Cappuccetto ghiotto spiegò: “Sto
andando dalla nonna, ma per puro sbaglio ho mangiato tutto quello che dovevo
portarle, sia la torta che il buon succo di mele”.
Il lupo, che era di animo
buono, le disse: “Ti aiuterò io, sono il lupo più bravo del mondo a preparare
torte, vieni in casa mia e te lo mostrerò”.
Una volta arrivati nella
confortevole dimora del lupo, esso si mise all’opera tra fornelli e mestoli.
Cappuccetto Ghiotto pensò alla fortuna che aveva avuto a trovare un aiutante
pronto a riparare ai danni che lei sempre commetteva e quanto si sentisse
sollevata di non deludere la sua cara mamma. E poi che originale un lupo che prepara
una torta! Peccato che a Cappuccetto ghiotto, si sa, la fame la porta a fare
pensieri strani, la pancia brontola, l’acquolina in bocca diventa bava e poi le
è sempre piaciuta la carne arrosto, proprio una specialità irresistibile.
Cappuccetto chiuse la porta a chiave e guardò con sguardo dolce quel tenero
lupo così premuroso ma anche così succulento. Il lupo poverino non fece in tempo
a finire la torta che si sentì osservato dalla famelica bambina. Non gli era rimasta via di scampo! Perché a volte, ad essere generosi e gentili con le
bambine incontrate nel bosco, si finisce a fette arrostite sulla brace.
Cappuccetto Ghiotto allora prese la torta e felice andò a casa della nonna
anche se con molto ritardo.
Giada S.
Veramente eccezionale. Bravissima!
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