venerdì 24 ottobre 2014

LA PROMESSA



(Storie di fantasmi)
Iniziò tutto dopo la morte di mio fratello quattro anni fa, quando avevo solo 5 anni,  il suo nome era Francesco e aveva 12 anni. Ero davvero disperato perché non potevo sopportare la sua mancanza e anche i miei genitori erano distrutti dal dolore. Ogni notte restavo a pensare i bei momenti passati con lui e guardavo il nostro rifugio segreto, una casa sull’albero che avevamo costruito insieme. 
Una notte uscii in giardino per prendere un po’ di aria fresca; d’un tratto sentii dei passi avvicinarsi verso di me, di scatto mi voltai impaurito, ma non vidi nulla, allora feci finta di niente e continuai a camminare. Dopo qualche istante sentii di nuovo quella strana sensazione e udii una strana voce che chiamava: -Marco, Marcooo!-
 -Lasciami  stare! Aiutoo! Chi sei?- gridai, mi voltai, vidi l’ombra di un volto che non riuscii ad identificare e spaventato iniziai a correre. Avevo il cuore che batteva a mille quando d’un tratto vidi l’immensa oscurità davanti a me. Agitato, continuai a correre all’impazzata ma inciampai e mi ritrovai disteso per terra.  –Dove sono finito? Che strano posto è questo?- dissi tra me e me. Mi alzai e iniziai a guardarmi intorno ma riuscii solo a intravedere dei grandi alberi, alcune piccole luci e delle tombe; solo dopo aver fatto un sospiro, mi resi conto di trovarmi al CIMITERO.
Iniziai a sentire degli strani rumori, il verso dei gufi e delle voci estranee che mi circondarono; calò anche la nebbia, ero terrorizzato perché non sapevo cosa sarebbe successo.
D’un tratto comparve davanti a me di nuovo quell’ombra, feci un passo indietro e  diventai pallido per la paura. Osservai attentamente quel volto: -Francesco?!-, balbettai. -Sei proprio tu? Allora sei tornato da me!- esclamai con le lacrime agli occhi. Andai per abbracciarlo ma feci un salto nel vuoto e caddi a terra. Rimasi sconvolto.
-Cosa vuol dire tutto questo? Non hai voglia di abbracciarmi?-. L’ombra si avvicinò sempre di più verso di me…
-Marco, piccolo mio! Quanto mi sei mancato!- disse quel volto che sembrava proprio Francesco.          
–Dove sei stato? Cos’hai fatto?  Perché sei in questo strano posto?!- chiesi incuriosito.
–Vedi, caro Marco, io non sono più un essere umano come te…- disse mio fratello.
-Cosa vuol dire?– chiesi.
 –Io purtroppo non vivo più in questo mondo, perché sono diventato un fantasma. So che può sembrarti strano, ma è la verità-, disse Francesco.
–Com’è successo? Io ricordo solo che la mamma mi diceva sempre che un giorno saresti tornato da me-
-Eri troppo piccolo, e la mamma non voleva dirti la verità, ma adesso è arrivato il momento che tu ne venga a conoscenza. Accadde tutto una notte di circa 5 anni fa: la mamma mi aveva detto di non uscire, ma io non ascoltai le sue parole e andai a casa di Davide, un mio amico. Però mentre attraversavo, un pirata della strada perse il controllo della sua auto; io cercai di correre per evitare di essere investito ma non feci in tempo perché andava troppo veloce, e ora eccomi qui sotto forma di fantasma- mi disse mio fratello.
–Adesso capisco. Mi sei mancato tanto in questi anni. Dai, rimani sempre con me!-dissi a Francesco.
-Non posso più passare le belle giornate a divertirmi con te, purtroppo, ma ti voglio fare una promessa, sarà il nostro piccolo segreto. Però non dovrai dire a nessuno di avermi visto qui- disse.
–Di quale promessa stai parlando?- chiesi incuriosito.
–Prometti di non dirlo a nessuno? - disse Francesco.
 –Sì, parola di Marco.-
-Ricordi la casetta sull’albero che avevamo costruito?- chiese mio fratello.
–Certo! Come posso dimenticarlo, ci siamo divertiti cosi tanto!- risposi.
 –Quello sarà il nostro posto segreto, ogni mattina ci incontreremo lì e parleremo.-  mi promise.
–Va bene, sapevo che non mi avresti abbandonato.-
-Però non dire niente neanche a mamma. Adesso devo andare ci vediamo domani mattina  nel nostro posto segreto-, disse Francesco.
–Ok, a domani adesso torno a casa anche io-.
Salutai Francesco e mi incamminai verso casa. All’improvviso sentii le campane della Chiesa di “San Giuseppe” scoccare la mezzanotte. Tutto a un tratto intorno a me vidi degli spiriti che iniziarono a svegliarsi dalle altre tombe. Mi intimorii e così corsi velocemente verso casa. Mi sdraiai sul mio letto e iniziai a gridare per la paura che quegli spiriti potessero venire a casa mia a farmi del male. Ad un certo punto sentii dei passi pesanti provenire dalla cucina che pian piano iniziavano ad avvicinarsi verso la porta della mia stanza. Gridai ancora una volta per la paura, mi venne la pelle d’oca e mi misi sotto le coperte.
 –Stanno venendo a prendermi! Aiutooo.- gridai. Ecco che sentii il rumore della porta aprirsi, gridai spaventatissimo: -Aiutoooooooo ! Lasciatemi stare!-
-Calmati Marco, sono io, la mamma!-
Mi alzai di scatto dal letto e vidi solo mia madre.
 –Allora non sei un fantasma che vuole farmi del male!- esclamai intimorito.
–No, non sono un fantasma, sono solo venuta qui perché sentivo gridare, tranquillizzati non è successo niente-, mi disse mia madre.
-Allora il cimitero e tutte quelle brutte cose?!- chiesi.
–Sarà stato solo un brutto sogno, adesso calmati e rimettiti a dormire.-
-Va bene mamma.-
Prima di addormentarmi ripensai alle parole che mi aveva detto Francesco. Non vedevo l’ora di rincontrarlo perché secondo me in quel sogno voleva dirmi qualcosa. La mattina seguente mi alzai entusiasta perché ero impaziente di incontrare Francesco. Andai nella casa sull’albero e vidi davvero l’ombra di mio fratello, proprio come nel mio sogno. –Francesco!- esclamai.
–Si, sono proprio io, te l’avevo detto che sarei venuto-, disse mio fratello.
Parlai con mio fratello per ore ed ore, e fu così ogni giorno. Mio fratello era tornato ed io ero davvero contento di averlo di nuovo al mio fianco.
Manno Marica 
Impastato Oriana
Manno Daniele
Fundarotto Antonio

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