(Storie di fantasmi)
Iniziò
tutto dopo la morte di mio fratello quattro anni fa, quando avevo solo 5
anni, il suo nome era Francesco e aveva 12 anni. Ero davvero disperato perché non potevo sopportare la sua
mancanza e anche i miei genitori erano distrutti dal dolore. Ogni notte restavo
a pensare i bei momenti passati con lui e guardavo il nostro rifugio segreto,
una casa sull’albero che avevamo costruito insieme.
Una notte uscii in giardino
per prendere un po’ di aria fresca; d’un tratto sentii dei passi avvicinarsi
verso di me, di scatto mi voltai impaurito, ma non vidi nulla, allora feci
finta di niente e continuai a camminare. Dopo qualche istante sentii di nuovo quella strana sensazione e udii una
strana voce che chiamava: -Marco, Marcooo!-
-Lasciami
stare! Aiutoo! Chi sei?- gridai, mi voltai, vidi l’ombra di un volto che
non riuscii ad identificare e spaventato iniziai a correre. Avevo il cuore che
batteva a mille quando d’un tratto vidi l’immensa oscurità davanti a me. Agitato,
continuai a correre all’impazzata ma inciampai e mi ritrovai disteso per
terra. –Dove sono finito? Che strano
posto è questo?- dissi tra me e me. Mi alzai e iniziai a guardarmi intorno ma
riuscii solo a intravedere dei grandi alberi, alcune piccole luci e delle
tombe; solo dopo aver fatto un sospiro, mi resi conto di trovarmi al CIMITERO.
Iniziai a sentire degli strani rumori, il
verso dei gufi e delle voci estranee che mi circondarono; calò anche la nebbia,
ero terrorizzato perché non sapevo cosa sarebbe successo.
D’un tratto
comparve davanti a me di nuovo quell’ombra, feci un passo indietro e diventai pallido per la paura. Osservai
attentamente quel volto: -Francesco?!-, balbettai. -Sei proprio tu? Allora sei
tornato da me!- esclamai con le lacrime agli occhi. Andai per abbracciarlo ma
feci un salto nel vuoto e caddi a terra. Rimasi sconvolto.
-Cosa vuol
dire tutto questo? Non hai voglia di abbracciarmi?-. L’ombra si avvicinò sempre
di più verso di me…
-Marco,
piccolo mio! Quanto mi sei mancato!- disse quel volto che sembrava proprio
Francesco.
–Dove sei
stato? Cos’hai fatto? Perché sei in
questo strano posto?!- chiesi incuriosito.
–Vedi, caro
Marco, io non sono più un essere umano come te…- disse mio fratello.
-Cosa vuol
dire?– chiesi.
–Io purtroppo non vivo più in questo mondo, perché
sono diventato un fantasma. So che può sembrarti strano, ma è la verità-, disse
Francesco.
–Com’è
successo? Io ricordo solo che la mamma mi diceva sempre che un giorno saresti
tornato da me-
-Eri troppo
piccolo, e la mamma non voleva dirti la verità, ma adesso è arrivato il momento
che tu ne venga a conoscenza. Accadde tutto una notte di circa 5 anni fa: la
mamma mi aveva detto di non uscire, ma io non ascoltai le sue parole e andai a
casa di Davide, un mio amico. Però mentre attraversavo, un pirata della strada
perse il controllo della sua auto; io cercai di correre per evitare di essere
investito ma non feci in tempo perché andava troppo veloce, e ora eccomi qui
sotto forma di fantasma- mi disse mio fratello.
–Adesso
capisco. Mi sei mancato tanto in questi anni. Dai, rimani sempre con me!-dissi
a Francesco.
-Non posso
più passare le belle giornate a divertirmi con te, purtroppo, ma ti voglio fare
una promessa, sarà il nostro piccolo segreto. Però non dovrai dire a nessuno di
avermi visto qui- disse.
–Di quale
promessa stai parlando?- chiesi incuriosito.
–Prometti
di non dirlo a nessuno? - disse Francesco.
–Sì, parola di Marco.-
-Ricordi la
casetta sull’albero che avevamo costruito?- chiese mio fratello.
–Certo!
Come posso dimenticarlo, ci siamo divertiti cosi tanto!- risposi.
–Quello sarà il nostro posto segreto, ogni
mattina ci incontreremo lì e parleremo.- mi promise.
–Va bene,
sapevo che non mi avresti abbandonato.-
-Però non
dire niente neanche a mamma. Adesso devo andare ci vediamo domani mattina nel nostro posto segreto-, disse Francesco.
–Ok, a domani
adesso torno a casa anche io-.
Salutai
Francesco e mi incamminai verso casa. All’improvviso sentii le campane della
Chiesa di “San Giuseppe” scoccare la mezzanotte. Tutto a un tratto intorno a me
vidi degli spiriti che iniziarono a svegliarsi dalle altre tombe. Mi intimorii
e così corsi velocemente verso casa. Mi sdraiai sul mio letto e iniziai a gridare
per la paura che quegli spiriti potessero venire a casa mia a farmi del male.
Ad un certo punto sentii dei passi pesanti provenire dalla cucina che pian
piano iniziavano ad avvicinarsi verso la porta della mia stanza. Gridai ancora
una volta per la paura, mi venne la pelle d’oca e mi misi sotto le coperte.
–Stanno venendo a prendermi! Aiutooo.- gridai.
Ecco che sentii il rumore della porta aprirsi, gridai spaventatissimo: -Aiutoooooooo
! Lasciatemi stare!-
-Calmati
Marco, sono io, la mamma!-
Mi alzai di
scatto dal letto e vidi solo mia madre.
–Allora non sei un fantasma che vuole farmi
del male!- esclamai intimorito.
–No, non
sono un fantasma, sono solo venuta qui perché sentivo gridare, tranquillizzati
non è successo niente-, mi disse mia madre.
-Allora il
cimitero e tutte quelle brutte cose?!- chiesi.
–Sarà stato
solo un brutto sogno, adesso calmati e rimettiti a dormire.-
-Va bene mamma.-
Prima di
addormentarmi ripensai alle parole che mi aveva detto Francesco. Non vedevo
l’ora di rincontrarlo perché secondo me in quel sogno voleva
dirmi qualcosa. La mattina seguente mi alzai entusiasta perché ero impaziente
di incontrare Francesco. Andai nella casa sull’albero e vidi davvero l’ombra di
mio fratello, proprio come nel mio sogno. –Francesco!- esclamai.
–Si, sono
proprio io, te l’avevo detto che sarei venuto-, disse mio fratello.
Parlai con
mio fratello per ore ed ore, e fu così ogni giorno. Mio fratello era tornato ed
io ero davvero contento di averlo di nuovo al mio fianco.
Manno Marica
Impastato Oriana
Manno Daniele
Fundarotto Antonio
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