Tratto da “la Repubblica.it”
Immigrati,
come pagare le tasse
senza avere in
cambio nulla
Pagano, eccome se le pagano: lo scorso anno i
"nuovi italiani" hanno dichiarato al fisco ben 41,6 miliardi di euro
e pagato 6,2 miliardi di Irpef. Eppure il 42,2% delle famiglie straniere vive
al di sotto della soglia di povertà. È quanto emerge dal Rapporto Annuale
sull'Economia dell'Immigrazione 2012, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa
1.
ROMA - "No
taxation without representation". "Nessuna tassa senza
rappresentanza". Se il vecchio slogan dei coloni americani valesse ancora
oggi, gli immigrati in Italia non dovrebbero pagare un euro d'imposte. Invece,
nonostante siano cittadini di serie B e senza diritto di voto, pagano le tasse,
eccome se le pagano: lo scorso anno i "nuovi italiani" hanno
dichiarato al fisco ben 41,6 miliardi di euro e pagato 6,2 miliardi di Irpef. È
quanto emerge dal Rapporto Annuale sull'Economia dell'Immigrazione 2012,
realizzato dalla Fondazione Leone Moressa 2. Non solo. I lavoratori stranieri
subiscono maggiormente gli effetti della crisi (il loro tasso di disoccupazione
è passato dall'8,5% del 2008 all'12,1% del 2011), mostrano livelli di povertà
più elevati (il 42,2% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di
povertà) e le loro retribuzioni sono inferiori di oltre 300 euro a quelle degli
italiani.
Bassi stipendi. Per quanto riguarda gli occupati
stranieri (che sono oltre 2 milioni), per la maggior parte si tratta di
lavoratori dipendenti (86,7%), giovani, inquadrati come operai (87,1%), dalla
bassa qualifica professionale, nel settore del terziario (51,5%) e in aziende
di piccola dimensione (il 54,6% lavora in imprese con meno di 10 persone). Un
dipendente straniero guadagna al mese (dato quarto trimestre 2011) una cifra
netta di 973 euro, oltre 300 in meno rispetto a un collega italiano. E ancora:
ha più possibilità di portare a casa una retribuzione
elevata l'immigrato che lavora nel settore dei trasporti (1.257 euro al mese)
rispetto a chi lavora nel settore dei servizi alle persone (717 euro), dove
sono occupate maggiormente le donne.
I redditi dei migranti. In Italia si contano
complessivamente 3,4 milioni di contribuenti nati all'estero (dati riferiti ai
redditi del 2010) che dichiarano quasi 42 miliardi di euro. Gli stranieri
dichiarano mediamente 12.481 euro (7mila in meno rispetto agli italiani). Nel
2010 i nati all'estero hanno pagato di Irpef 6,2 miliardi (pari al 4,1%
dell'intero Irpef nazionale), che si traduce in 2.956 euro a testa. Gli
immigrati beneficiano, più degli italiani, di detrazioni fiscali a causa del
basso importo dei loro redditi: infatti solo il 63,9% dei nati all'estero che
dichiara redditi paga effettivamente l'Irpef, contro il 75,5% dei nati in
Italia.
Alti livelli di povertà. Il 42,2% delle famiglie
straniere vive al di sotto della soglia di povertà, contro il 12,6% delle famiglie
italiane. Il reddito percepito permette loro di risparmiare appena 600 euro
all'anno, dal momento che i consumi pareggiano quasi le entrate. Le famiglie
immigrate dichiarano maggiori difficoltà economiche rispetto a quelle italiane
(dati 2009): il 21,6% dice di arrivare a fine mese con molta difficoltà (contro
il 14,5% delle italiane), il 23,4% è stata in arretrato con il pagamento delle
bollette, il 60,1% non è in grado di sostenere una spesa imprevista di 750 euro
e il 53,6% non può permettersi una settimana di ferie.
Articolo scritto da Vladimiro Polchi, nel 11 ottobre 2012.
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