mercoledì 21 ottobre 2015

L'ULTIMO ROBOT - IL CREATORE

Quel giorno era ormai arrivato, per Robin era l'ultimo, in quell'epoca lontana popolata da creature da lui stesso progettate.
Era diventato ormai inutile e ingombrante, e per questo doveva essere eliminato. Era diverso dagli altri, lui non aveva un' intelligenza artificiale, ma  la sua era stata superata dalle nuove tecnologie, e dai nuovi "BRAIN-CARD" , schede presenti in ogni cervello, se è così che si può definire quest'archivio gigante pieno di fili e ferro che gli Rob-scienziati avevano perfezionato al meglio. 
Già da un po' di anni Robin doveva essere ucciso ma loro  lo avevano sfruttato per perfezionare il cervello degli altri robot fino a diventare l'unica specie presente sulla Terra,
Infatti lui  era l'unico uomo esistente nel 3018, i suoi simili  erano stati sterminati dal popolo metallico perché non avevano un intelligenza abbastanza sviluppata e quindi erano inutilizzabili.
Quel giorno, il 31 febbraio 3018 alle ore 12 Robin avrebbe raggiunto i suoi simili. Ad un tratto si sentirono dei pesanti passi metallici avvicinarsi verso la stanza di Robin, era il sindaco di Robotilandia  che lo prese per mano  con degli specialissimi guanti perché la pelle umana era molto corrosiva per lui e per il suo popolo e insieme salirono sulla sua lussuosissima Janga Bombo, una macchina volante che si muoveva grazie a benzina e metallo fuso. 
Il veicolo si alzò fino ad una cinquantina di metri e inizió a fluttuare fino ad arrivare a piazza UTZ che  era piena di robot.
In piazza c'era il centro di controllo di Multivac, e nel suo schermo gigante la notizia che finalmente la vita dell'unico essere umano presente sulla Terra sarebbe stata interrotta per sempre.
Avevano tutti uno sguardo felice e accennavano quasi ad un sorriso.
In piazza c'era una gran folla, Robin era al centro e quelli erano i suoi ultimi minuti di vita, tutte le persone robot erano uguali:stessi occhi, stesso corpo metallico, stesso modo di pensare. 
La folla inizió a fare il conto alla rovescia, il sindaco stava per schiacciare un piccolo pulsantino che avrebbe ucciso l'intruso quando dal nulla spuntò una robobambina, aveva i filamenti metallici biondi e gli occhi di un azzurro ghiaccio, Robin la guardó quasi piangendo, non era un robot qualunque, era Emmy, la sua prima creazione. 
I due si guardarono, insieme avevano passato dei bei momenti, era l'unico robot con cui Robin si era  confidato, e aveva scherzato, l'unico che secondo lui poteva essere il successore dell'uomo. Aveva un intelligenza propria e non uguale e schematica come quella degli altri robot.  Per Emmy era triste vedere il suo unico amico fare questa brutta fine, ad un tratto si sentì un fortissimo suono metallico e partì una forte scossa che fece accasciare a terra Robin,la robobambina strinse forte la mamma e  salutò per l'ultima volta con la sua mano snodabile e il suo sguardo triste il suo amico.Poi se ne andò con gli occhi pieni di lacrime di silicone.
Marica M.

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