mercoledì 21 ottobre 2015

LA SENTINELLA

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila
anni luce da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento una agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era mai cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica razza intelligente della Galassia... crudeli,schifosi,ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.
L'alieno stava in allerta con il fucile sempre contro il nemico che avanzava. Ad un certo punto in aiuto degli umani era arrivato sul luogo, un disco volante con sopra un grosso robot. L'alieno alla vista di ciò si era impaurito e fece alcuni passi indietro, invece il robot avanzava verso di lui sparando con armi laser ed elettromagnetici, uccidendolo. L'alieno morì e cosi gli umani poterono portare la loro pelle a casa.
Oriana I.

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