domenica 16 febbraio 2014

Cappuccetto Rosso moderno

C’era una volta una ragazza di nome Cappuccetto rosso chiamata così perché camminava con un cappuccio di colore rosso, il quale era il suo colore preferito. Questa ragazza abitava in città con i genitori e un giorno la madre le chiese di andare dalla nonna in campagna, non molto lontano da lì, per portarle una torta; ma le raccomandò di prendere la strada a sinistra perché si diceva che dalla parte opposta ci fosse un lupo che gironzolava nel bosco non lontano dalla strada. La ragazza però, non avendo mai visto un lupo se non in televisione, decise di prendere la strada dove esso spesso veniva visto. Allora per sentirsi più sicura, prese una pistola dalla giacca di suo padre che faceva il poliziotto, e partì con il suo nuovo motorino. 
Cominciò a percorrere la strada sconsigliata da sua madre sperando di trovare il lupo, finché arrivata a metà strada si rese conto che il terreno era sdrucciolevole e impediva l’accesso con il motorino. Così scese e continuò a piedi fin quando tra gli alberi scorse il lupo, appena lo vide si preoccupò e prese la pistola che aveva nascosto nel cesto dove si trovava la torta, cercò di sparare ma si rese conto che non c’erano cartucce e allora chiamò aiuto disperata ma nessuno la sentì. Intanto il lupo le si avvicinò ma non le fece niente così lei si accorse che il lupo non era cattivo ma bravo e che voleva soltanto giocare con lei perché era sempre solo, visto che tutti pensavano fosse cattivo. Così Cappuccetto Rosso passò tutta la giornata a divertirsi con lui fino al tramonto quando si ricordò che doveva andare dalla nonna; allora corse da lei con il lupo e quando arrivò la nonna si spaventò, ma la ragazza le spiegò che era bravo e anche loro divennero amici. Il lupo cominciò ad andare sempre più spesso dalla nonna che ormai le faceva trovare ogni giorno qualcosa da mangiare. Pian piano anche gli abitanti si resero conto che il lupo in realtà era buono e non ebbero più paura, anzi tutti i bambini ormai potevano uscire nel bosco a giocare con lui e tutti vissero felici e contenti.
Antonio Fundarotto

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