sabato 20 ottobre 2012

Crolla il numero di immigrati - la sanatoria è un flop


"Da 60 mila dell'anno scorso a 8 mila"                                                               

 

Il ministro Annamaria Cancellieri

Giù gli sbarchi secondo i dati forniti dal ministro Cancellieri

Rispetto ai quasi 60mila stranieri sbarcati l'anno scorso sulle coste italiane, l'entità degli arrivi si è ridotta nel 2012 a poco più di 8.000 persone. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, rispondendo al question time alla Camera.



 

Il ministro ha quindi elogiato la «sempre più crescente cooperazione offerta dai Paesi di origine o di transito dei flussi migratori illegali», che ha «contribuito alla diminuzione del numero degli stranieri sbarcati».

 

«La tragedia consumatasi nelle acque di Lampedusa lo scorso 6 settembre - rileva il ministro - conferma che ci troviamo di fronte ad un fenomeno che non può non interrogare le nostre coscienze e spingerci ad osservare una linea d'azione che tenga conto dell'esigenza di rigore come di quella umanitaria». In proposito, aggiunge, «sono ancora in corso le iniziative investigative per l'individuazione dei responsabili che, spero possano portare al più presto alla loro cattura».                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   CORRIERE DELLA SERA                                                                 LA SANATORIA è UN FLOP                         09/10/2012                                                                                                      UN IMMIGRATO SU DIECI                                                                                                                                FA DOMANDA.                                                                                                                                            

Le condizioni imposte dalla sanatoria. «Su 1.000 contatti allo sportello arrivati in queste settimane solo un centinaio di persone hanno poi proseguito con la richiesta - spiega Elisa Giolo, dello sportello immigrazione della Cgil - ed erano quasi tutti lavoratori domestici, badanti e colf per capirci. Il problema è doppio e riguarda sia il costo dell’operazione sia la necessità di presentare, per accedervi, una carta ufficiale rilasciata da un ufficio pubblico che testimoni la presenza in Italia dei richiedenti nei mesi precedenti». Innanzitutto la spesa. Non è affatto trascurabile e prevede, per difetto, almeno 1.700 euro per la «messa in regola», di cui la prima parte, quella relativa alle procedure burocratiche per la domanda (1000 euro) in caso di diniego non viene restituita. «Si tratta di spese vive che spesso devono sobbarcarsi gli stessi lavoratori - spiega Giolo - il datore di lavoro insomma firma la richiesta, a patto che siano loro a pagare. Ma 1.700 è proprio la spesa minima. Poi ci sono i contributi per il periodo precedente, i mesi lasciati "scoperti" e spesso si arriva a cifre importanti che né i datori di lavoro né i lavoratori stessi hanno voglia e possibilità di spendere».

 

In secondo luogo, i documenti. E a raccontare la difficoltà in questo secondo caso sono i rappresentanti delle associazioni di immigrati. «Chi si trovava qui in modo irregolare aveva paura anche di andare in ospedale - spiega Yurij Zhuravel, dell’associazione pubblica ucraina Oberig - trovare dei documenti ufficiali è molto difficile ed è un controsenso rispetto alla legge che vigeva prima». Giovedì scorso però il Ministero dell’Interno con circolare numero 6121, ha reso noto il parere espresso dall’Avvocatura Generale dello Stato in merito alla tipologia di documentazione utile per l’attestazione di presenza. E le cose sono un po’ cambiate. «Ora è possibile presentare anche le tessere del trasporto pubblico, l’iscrizione a scuola dei figli - spiega Mbaye Thiam dell’associazione dei senegalesi di Venezia Sununga - ci sarà un aumento delle richieste nell’ultima settimana». Sportelli aperti per la corsa all’ultimo documento, fino a lunedì. Ma ormai per qualcuno potrebbe essere già troppo tardi. «Non ha senso che ci siano aperture così di un mese ogni cinque anni - dice Vincent Idele, presidente dell’Unione africana italia Unai - dovrebbe essere una procedura aperta, altrimenti il "non emerso" ci sarà sempre».

 

Alice D’Este

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