Dopo una giornata pesante, fatta di
impegni di lavoro, di tentativi di risolvere mille piccole grane che sembrano
proliferare e che si accumulano se non mi decido ad affrontarle una per una,
con grande pazienza, perdendo pomeriggi a volte infruttuosi, fatta infine di
mediare le inconciliabilità altrui, per lo più dovute a difetti di
comunicazione (vi capita mai di trovarvi nel mezzo di una discussione nella
quale i due contendenti quasi quasi vengono alle mani, principalmente perché non
si capiscono a vicenda, mentre voi avete netta la sensazione che in sostanza
hanno idee simili?) – attenzione, a questo punto mi rendo conto di aver
allungato a dismisura una frase che rischia, con tutti i suoi incisi, di
diventare del tutto illeggibile allo stimato lettore, per cui vi fornisco
subito la Principale, cioè la reggente, abbreviandola – ho sonno. Per questo
sonnecchio sul divano, più che vedere il film di prima serata, svegliandomi
completamente solo mentre stanno scorrendo i titoli di coda. Marilena dorme
anche lei, la invito ad alzarsi per la routine igienica prima di ritrovarci sul
letto, dal quale però riaccendiamo la tv nel tentativo di riprendere prima
possibile quel bel sonno ristoratore che avevamo soddisfacentemente intrapreso
in salotto. Invece capita che il sonno non arriva adesso, malgrado chiuda gli
occhi e faccia alcuni tentativi di
trovare la posizione più idonea: classica fetale sul lato sinistro, niente; mi
rigiro verso Marilena abbracciandola indolentemente, ma rimango col respiro
corto, il naso schiacciato contro il cuscino, i capelli di lei in bocca; allora
provo sollevando il mio cuscino sopra il suo, così da formare nel centro del
letto una montagna cuscinesca sulla quale poggio il mio pesante capoccione,
sembra funzionare, ma dopo un minuto ho un inizio di torcicollo piuttosto
preoccupante, scendo; rimango a pancia in su, dritto sul dorso, ma non sono mai
riuscito a dormire in questa posizione, non mi rimane che guardare il televisore,
finché gli occhi non si chiuderanno da soli, senza bisogno di cercare la
posizione giusta.
Linea notte mi rende edotto sulle
incredibili vicende nelle quali sono coinvolte le nostre amate Regioni, scandali
che coinvolgono consiglieri regionali, assessori, capipartito e implicitamente
anche i governatori. C’è da rimanere allibiti, nonché infuriati, se non
avessimo fatto in questi anni il callo alle continue ruberie, al malaffare, alle
porcherie degli amministratori perpetrate ai nostri danni (almeno a quello
della stragrande maggioranza delle persone normali che ogni mese vedono
decresciuto il potere d’acquisto del loro stipendio). Almeno nella cosiddetta
Prima Repubblica, lungi da me augurarne il ritorno, i politici si vergognavano
quando venivano trovati con le mani nella marmellata, ora invece scoperti a
rubare, invece di tentare di giustificarsi, attaccano la magistratura
(politicizzata!). È diventata una moda innescata dal peggior esempio di
cittadino che abbiamo in Italia – naturalmente parlo di Berlusconi. L’ho citato
così, come esempio, ma non mi ci voglio soffermare. Linea notte snocciola nomi
di componenti della giunta lombarda arrestati, di capigruppo del pdl del Lazio
che prendevano soldi ( i nostri, beninteso), poi politici del pd, dell’idv,
della lega … tutti con mani in pasta nelle regioni a gozzovigliare alle spalle
dei cittadini ai quali hanno aumentato tutte le tasse possibili, anche quelle
regionali per colpa delle quali al momento ci ritroviamo chi 50 chi più di 90
euro in meno al mese (con le tredicesime si arriva a perdere fino a 1200 euro l’anno
di sole addizionali regionali!). Mentre loro, tutti questi mandrilloni organizzatori
di festini, nei “parlamentini” regionali si spartiscono il denaro dei poveracci
– d’altra parte il viagra costa, e la carne è debole, protestano convinti d’aver
ragione.
Per un attimo quasi non ci credo, mi
convinco che quello che vedo in tivù è solo un mio sogno. Ah, ecco! Non poteva
essere. Mi sono addormentato e ho avuto un incubo. Guardia di finanza in tutte
le sedi regionali d’Italia, non può essere! Ma il letto sotto di me è solido,
mia moglie al mio fianco dorme, le preoccupazioni per quanto mi aspetta domani
al lavoro intatte. Niente, non è un sogno, mi sa che è tutto vero.
Poi sul video appare Monti con un mantello scuro, il colletto della
camicia bianca inamidato alzato a contornargli il viso spettrale, l’occhio
smorto che annuncia l’azzeramento di tutte le Giunte regionali e il loro
commissariamento. Blocco delle elezioni regionali prossime e per almeno i
prossimi 5 anni (poi si vedrà) e contemporaneo sblocco degli stipendi statali;
riduzione delle Provincie a semplici organi amministrativi di collegamento tra
i Comuni, con funzioni ridotte alla gestione di servizi intercomunali (approvvigionamento
idrico, collegamenti stradali, razionalizzazione di ospedali e scuole nel
territorio), sussidio di disoccupazione a tutti i politici provinciali e
regionali fino a quando non avranno trovato un lavoro VERO, tempo massimo un
anno, ma se nel frattempo l’Ufficio di Collocamento (improvvisamente riappropriatosi
del suo nome più sensato – e questo però mi dà l’idea che forse ciò che vivo
può non essere reale) gli trova un lavoro qualsiasi e loro lo rifiutano,
perdono immediatamente tale sussidio. Uscita di politici e nominati da tutti
gli enti, associazioni o agenzie che gestiscono la cosa pubblica (ato, asl,
asp, csa e altre sigle composte da lettere a caso e, per far confondere i
poveri cittadini, di anno in anno rinnovate), con graduatorie trasparenti per
ogni posto disponibile – tutti amministrativi. Elezioni e politici solo per il
governo nazionale e per i Comuni, per i quali diventa obbligatoria per i primi 2
anni di insediamento l’adozione in Parlamento o in Consiglio comunale, l’ordine
del giorno presentato durante la campagna elettorale. Sulla faccia di Monti poi
compare uno strano ghigno laterale che scopre leggermente un canino
ipersviluppato e un lampo attraversa per un istante i suoi occhi. Tassa su
tutte le transazioni finanziarie che eccedono i 20.000 euro. Mega aliquota IVA su
tutti i beni di lusso, al 40%, una base per i beni di prima necessità al 5%,
alimentari e prime case, e poi per tutti gli altri IVA al 15%. E poi continua,
spiegando che non c’è nessuno che ha diritto, come stipendio, a percepire più
di 6 volte la retribuzione minima, fissata in 1500 euro mensili netti. Tutti i
dipendenti pubblici, ma anche i privati, dirigenti o consulenti, avvocati o
medici specialisti, sono obbligati a rimanere entro questi termini. D’altronde,
conclude Monti diventando sempre più piccolo e agitando le ali da pipistrello,
guadagnare più di così è da vampiri.
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